SENZA ALCUN BISOGNO. Dall’autosufficienza alla sostenibilità.
Michèle Bee, Pensa Multimedia, Italia, 2010
La questione del rapporto fra l’uomo e i suoi bisogni è una questione cruciale sia per la nostra comprensione dell’economia politica, sia soprattutto per la delimitazione del suo campo di significato. Parafrasando il noto detto, potremmo dire: dimmi cosa pensi del bisogno umano, e ti dirò come pensi l’economico.
A un’uscita dal bisogno mediata tradizionalmente dal riconoscimento di una finitezza dei bisogni, e dunque della necessità e della possibilità di una misura, il pensiero moderno, lungi dall’approfondire ciò che in quella finitezza resta da pensare, contrappone piuttosto, per rovesciamento, un’infinitizzazione del bisogno come molla stessa dell’umanizzazione dell’uomo.
Questo libro non si limita tuttavia a gettare luce sulla questione di cui si occupa. Nella misura precisa in cui fa luce, esso lascia anche apparire un’ombra.
Quest’ombra, che si manifesta innanzitutto come dissoluzione di ogni rappresentazione tradizionale della misura e dunque come distruzione di ogni fondamento esterno all’agire economico, non è tuttavia un vuoto da colmare, ma una mancanza da pensare.
In gioco è in effetti il rapporto fra economia e politica, fra scambio e collaborazione, fra bisogno individuale e vita in comune.
L’esperienza di un altro rapporto con la mancanza sarebbe la grazia che potrebbe contraddistinguere un pensiero rinnovato dell’economico.
(dalla Prefazione di Massimo Amato)